The neverending story

  • 15 Aprile 2021

«È infatti la storia di un giovane che in questa notte di crisi, una crisi esistenziale, perde il suo mondo interiore, quindi il suo mondo mitico […], e deve saltare dentro questo Nulla, allo stesso modo in cui dobbiamo farlo anche noi europei. Siamo riusciti a perdere tutti i valori e ora dobbiamo saltare dentro, e solo se abbiamo il coraggio di saltarci dentro, in questo nulla, possiamo risvegliare le forze creative più personali e interne e costruire una nuova Fantàsia, cioè un nuovo mondo di valori.»

Michael Ende

Prima edizione in lingua originale del 1979

Stampato il primo settembre del 1979 compie oggi 40 anni il romanzo di Michael Ende, Die unendliche Geschichte, meglio noto a noi come La Storia Infinta.

Michael Ende nasce a Garmisch-Partenkirchen, una cittadina tedesca situata a 10 km dal confine austriaco, il 12 novembre del 1929, il suo nome acquisisce fama già nel 1973 con il romanzo fantastico Momo, ma è con La Storia Infinta che raggiunge l’apice del successo.

Il romanzo fu stampato dall’editore tedesco Thienemann Verlag in Stoccarda nel 1979 e narra le avventure del giovane Bastiano Baldassarre Bucci.

La prima edizione in lingua originale è rilegata in tela rossa e con copertina rigida, sulla quale è impresso l’Auryn simbolo del romanzo.

Anche la prima edizione italiana, edita da Longanesi nel 1981 ed inserita nella collana La Gaja Scienzan.39, vede la stessa legatura.

Il volume è suddiviso in 26 capitoli, che iniziano con altrettante lettere dell’alfabeto tedesco, in ordine dalla “A” alla “Z”. Essi, oltre ad essere numerati in cifre romane ed avere un titolo, sono anche contrassegnati da un capolettera che ricorda le miniature medievali. In una lettera ad una sua lettrice, Ende rivelò che le illustrazioni, realizzate da Roswitha Quadflieg, erano molto diverse dall’immagine che aveva in testa, ma che il risultato finale gli appariva comunque molto piacevole alla vista. In un’altra lettera, invece, l’editore Hansjörg Weitbrecht ringraziò l’artista per il suo lavoro, che, secondo lui, contribuì grandemente al successo del libro. Ende attribuiva un grande significato alla scelta delle lettere, come nel nome Xayíde, che doveva essere scritto necessariamente con una “y”. In questo si rifaceva alla Cabala, che considerava le lettere più di semplici suoni, ma significati che rivelano il mondo interiore dell’uomo.

Altra particolarità all’interno del volume è quella che vede il testo in due colorazioni, una in verde acqua ed una in rosso, questo per rendere il più facile da capire in quale piano narrativo si sta svolgendo la storia.

La storia in verde acqua indica la narrazione ambientata nel Regno di Fantàsia, mentre quella in rosso la parte ambientata nel mondo degli uomini.

«Questa cosa con i due colori e questi continui incroci sono una sorta di regola che viene proposta al lettore. Viene invitato a giocare. Negli ultimi anni abbiamo dimenticato che arte e letteratura sono, tra l’altro, anche gioco. Gioco nel senso più alto del termine. […] Ma è proprio per questo, perché nella letteratura per ragazzi è possibile giocare, che ho iniziato a cimentarmi nel genere. Ora ho varcato il limite. Questo carattere giocoso voglio mantenerlo a tutti i costi.»

Interno del volume con testo bicolore e illustrazione

Nel 1987 uscì un’edizione tascabile a cura del Deutscher Taschenbuch Verlag, mentre nel 1998 seguì l’edizione Weitbrecht, contenente il capitolo inedito Der Niemandsgarten (lett. “Il giardino di nessuno”), che costituisce una sorta di antefatto alla storia, estratto dal testamento di Ende. Nel 2004 venne pubblicata da Thienemann Verlag una nuova versione con le illustrazioni di Claudia Seeger, priva dei capilettera e dell’inchiostro colorato.

La prima edizione del libro fu stampata in sole 20.000 copie, ma il successo immediato fece si che entro la fine dell’anno le vendite raggiunsero i 200.000 esemplari. 

Nel 1980 il romanzo fece per la prima volta la sua apparizione nella lista dei best seller stilata dalla rivista Der Spiegel e vi rimase per un totale di 332 settimane, di cui 113 al primo posto. Nei tre anni seguenti riuscì a superare la soglia del milione di esemplari venduti in 15 ristampe successive. La Storia Infinita si sviluppò ben presto in un romanzo di culto e, al 2009, è stato tradotto in oltre 40 lingue e ha venduto più di 10 milioni di copie in tutto il mondo, di cui tre milioni solamente in Germania. Accolto fin da subito in modo positivo dalla critica, nel 1979 vinse il premio per la letteratura per ragazzi Buxtehuder Bulle, il Preis der Leseratten della ZDF nel 1980 e diversi altri riconoscimenti internazionali.

In Italia la prima edizione, come già detto, fu realizzata da Longanesi nel 1981. La traduzione venne affidata ad Amina Pandolfi, mentre i capilettera furono frutto dell’opera di Antonio Basoli. Nel 1988 TEA pubblicò un’edizione dell’opera, mantenendo la traduzione e i capilettera della versione Longanesi, ovvero quella originale tedesca, il testo però venne stampato in inchiostro monocromatico nero ricorrendo al corsivo per le parti ambientate nel mondo degli uomini e al carattere tondo per quelle ambientate nel Regno di Fantàsia

Dopo solo un anno dalla pubblicazione del libro, il produttore cinematografico Bernd Eichinger ottenne da Ende i diritti per realizzarne un film. Tuttavia mano a mano che la sceneggiatura del regista Wolfgang Petersen si distanziava dal materiale originale, lo scrittore si convinse che permettere l’adattamento filmico non era stata una buona idea, riservandosi il diritto di ritirare il suo nome dalla pellicola. Nel 1984 uscì quindi La Storia Infinita, una trasposizione della prima parte del romanzo che, con un budget di 25 milioni di dollari, divenne all’epoca il film più costoso prodotto all’infuori degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Nonostante il successo di pubblico e critica, Ende fu inorridito dal prodotto finale e lo definì un “gigantesco melodramma di kitsch, commercializzazione, pupazzi e plastica”.

Al primo film seguirono due produzioni statunitensi: La Storia Infinita 2 nel 1990, diretto da George Trumbull Miller e vagamente basato sulla seconda parte del romanzo, e La Storia Infinita 3, nel 1994, con regista Peter MacDonald, che presenta invece una storia originale e ha in comune con il libro solo alcuni personaggi. Nel 2003 è stato infine pubblicato in DVD ed esclusivamente in tedesco il film Die unendliche Geschichte 4 – Der Kampf um Phantasien.

Altri adattamenti furono realizzati da una serie televisiva e da alcuni episodi a cartoni animati di produzione franco-tedesco-canadese.

Nel 1980 la Phonogram produsse un radiodramma di circa tre ore che si mantiene molto fedelmente al romanzo di Ende, salvo essere riassunto per problemi di spazio su musicassetta, e la produzione di alcuni audiolibri dell’opera.

Dal 1999 furono eseguite anche alcune rappresentazioni teatrali.

Scena del film La Storia Infinta

Dopo 40 anni il capolavoro di Michael Ende resta uno dei libri più belli della letteratura fantasy.

https://www.youtube.com/watch?v=Ya1kfTbAQXEu0026t=96s